“TAPPA AMARCORD” istruzioni per l’uso

Bene amici, fra pochi giorni   andrà in scena la singolare prova del TDP sulla sabbia, tirando la propria biglia sulla sabbia, anzichè in sella alla vostra bicicletta, un occasione per ridisegnare la classifica generale ai danni dei più dotati sui pedali, se ci credete, allora lucidate la vostra Sòccia’l card.  Ma sarà il divertimento a tener banco alla quinta prova di quest’anno, vediamo cosa ci aspetterà mercoledì sera.  Prima che vi illustriamo il programma della gara, teniamo ad informarvi che abbiamo attuato alcune necessarie modifiche sullo svolgimento della gara per sveltire il tutto, visto che lo scorso anno finimmo intorno alle 23 ed eravamo “solo” in 30.  Come annunciato il buffet lo organizzeremo tra di noi, a seconda delle possibilità porteremo cibarie sul posto ( dolce o salato ), mentre per il beveraggio, si potrebbe usufruire del bar dei sabbioni, restituendo così la cortesia di qualche bisogno, rimane il fatto che siamo comunque liberi di portarci tutto.   I primi che arriveranno, alle ore 19, cominceranno subito, gli altri che staranno fermi potranno rifocillarsi e fare il tifo. Il campo di gara sarà come sempre il campo di pallavolo, la pista grazie agli sforzi di alcuni di noi verrà allestita nel pomeriggio, qua sotto potrete vedere un disegno di come verrà ( su idea del grande Penny Ferraglia ).  Ora, come abbiamo detto, ipotizzando una nutrita partecipazione, abbiamo pensato che se saremo in 50, avremo 5 batterie di qualificazioni di 10 concorrenti, al termine di ciascuna batteria, come vedrete dal prospetto qui sotto, seguiranno altrettante finali per decidere le posizioni finali.  In questo modo tutti avranno la possibilità di giocarsi 2 partite, con annessi punti o penalità acquisiti sul campo ( +20 -. +30, +50 per il GPM per chi passerà per primo , poi - 20 e simpatici gavettoni per i più sfigati )  Portatevi la maglia del TDP, comode braghette ascellari, magari un asciugamano.. :-) e perchè no, qualcosina per fare il tifo..  Naturalmente monitoreremo costantemente l’evoluzione sulle previsioni del meteo, ma salvo perturbazioni stile invernale, crediamo che la prova si disputerà.  Se avete intenzione di raddoppiare al buio l’intera posta in gioco, beh questo è uno dei momenti per giocarsi la soccia’l card, valutate voi.  Detto questo, scaldate i vostri indici o anulari, cominciate a piegarvi sulle ginocchia, ( non sottovalutate alcuni movimenti ai quali non siete abituati, qualcuno l’anno scorso camminava a gambe larghe per qualche giorno, non avete più 12 anni.. :-)

ES. PER FINALI

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” Il tempo delle biglie ” re-loaded

   ” IL TEMPO DELLE BIGLIE ”
 
Era l’Italia delle bombe, dell’austerity, degli scontri in piazza, ma era anche l’Italia che si lasciava giocare in strada dai ragazzini come me, che a dispetto dei periodi più bui che stava vivendo, sapeva regalare ancora dei momenti di rara bellezza.   E allora quando arrivava la bella stagione, se non era all’oratorio, pronipote dei più recenti e raffinati centri sportivi, poteva essere in una di quelle sporadiche chiazze di verde che resistevano quà e là tra i vari quartieri della città, ogni posto andava bene per il gioco delle biglie, all’interno di esse vi erano raffigurati i campioni del ciclismo, figli di un dio minore, oscurati dai divi del calcio come Mazzola e Rivera, che dividevano un Italia, già abbastanza divisa da altri gravi problemi, che comunque non sembravano più importanti di una domenica calcistica.   Una volta trovato il posto giusto, meglio di tutti erano quelli con la sabbia, si trascinava per i piedi il compagno di giochi, affinchè il suo fondoschiena disegnasse la pista dove i vari Gimondi, Bitossi, o Zandegù potessero sfrecciare rotolando nelle biglie da noi animate. Ricordo che un mio amico vinceva quasi sempre, e se noi avevamo biglie con campioni ben più titolati come Gimondi o Baronchelli, lui con quell’improbabile Gavazzi, che nelle corse reali in strada, era un eterno piazzato, sulla magica sabbia dei nostri giochi arrivava quasi sempre davanti.   Ma non erano solo bambini a partecipare a questo gioco popolare, anzi non era raro ritrovarsi chinati sulla pista di sabbia con chi l’età dello sviluppo l’aveva già passata da un pezzo, e ormai non aveva più le ginocchia sbucciate.   Quel pomeriggio lo ricordo ancora, i giardinetti dove giocavamo tra i palazzi di una Milano finalmente sgombra dalla nebbia che l’attanagliava dal lungo inverno, erano più popolati del solito, vicino a noi, seduto su di una panchina, un uomo di una certa età ascoltava una radiolina portatile, il volume era abbastanza alto per capire tra gli schiamazzi dei bambini, le ultime notizie dellla giornata, e così tra un tiro di biglie e l’altro, le indignazioni dei politici alla radio per l’ennesima strage di civili ad opera di una bomba esplosa tra la folla, un altra tristissima pagina dell’Italia di quel tempo, quella di Brescia del 1974.   Però era più che normale che certe notizie ci scalfissero solo di striscio, in fondo eravamo ancora dei bambini, avevamo il diritto di volare un po’ più in alto, di poter continuare a credere ancora o di poter ribaltare storie già scritte o scontate, così quando ci fermammo esausti sulla sabbia mangiando un ghiacciolo alla menta, alla radio scorreva un titolo di coda sugli avvenimenti sportivi della giornata, annunciarono con nostro stupore che un certo ciclista di nome Gavazzi aveva vinto in volata la sua prima tappa al giro d’Italia, non credemmo alle nostre orecchie, la fantasia o la realtà delle nostre biglie aveva trionfato, potevamo davvero credere che un giorno il futuro l’avremmo fatto anche noi, e questo ci bastava.

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“Il segreto tra i castagni”

L’ultimo gruppetto di amici lo salutò ,e si avviarono in sella alle loro biciclette in discesa, lungo i tornanti che poche ore prima tanto avevano odiato, il bosco si chiuse dietro di loro, quel posto meraviglioso diventò uno scrigno segreto, se ne accorse solo quando si sentì afferrato e trascinato via tra i suoi alberi.   Quello era da sempre il posto dove lui ritrovava la pace, nascosto dagli occhi indiscreti e spesso famelici del turismo di massa, desiderava da tempo portare quelli del tour sin lassù, lui poi era  il tipo che non lasciava niente al caso, ci teneva molto a far conoscere il suo nido ai suoi colleghi di pedale.  Grazie anche alla pubblicità dei quotidiani locali, la notizia si diffuse a macchia d’olio, Troiana piano piano fu visitata sempre più spesso da pedalatori di ogni tipo, e non solo.  Si vociferava nei giorni che precedettero la gara, che durante alcuni allenamenti, qualcuno avesse visto più di una figura femminile salire a piedi, e questo fu anche uno dei motivi perchè la località fu presa di mira da più di un bontempone.  Il giorno della gara però contrariamente a quello che si prevedeva, sul percorso v’erano solo uomini, molti dei quali si aspettavano di trovare una babilonia femminile lungo la salita.  Durante la festa del dopo tappa, qualcuno non riuscì a trattenere la delusione, e diventò un parere comune che il Tarci non era più quella calamita sexy di una volta, quando il sito del TDP era letteralmente impazzito dalle mail di donne che gli cadevano ai piedi, ma si sbagliarono di grosso !  Passarono giorni e giorni, di lui non si ebbero più notizie, non tornò mai a valle, al lavoro o  a casa, le ricerche si susseguirono senza sosta, ma niente.  Irina, forse la più robusta tra di loro, gli offriva un panno bagnato sulla fronte, lei parlava russo, ma riusciva a farsi capire bene a gesti, l’altra, Helga, una austriaca di poche parole e con un cuore tatuato sull’avambraccio, che da solo pesava 40 kg, gli metteva in bocca pezzi di torta sacher per nutrirlo.  Ce n’erano almeno trenta, tra stangone e mulatte, sparse in quella grotta segreta tra le radici dei castagni,e tutte quante aspettavano il momento che lui si fosse ripreso,  lui fingeva di stare ancora male, però sapeva che non poteva durare a lungo, prima o poi avrebbe dovuto pagare un tributo altissimo, e questo lo terrorizzava.  Stava per rassegnarsi all’idea di soccombere in quell’ incubo di harem , quando si sentì slegare i polsi ed afferrare per le caviglie, poi  si sentì inghiottito in un toboga buio e si ritrovò in un ruscello, un posto che conosceva da molti anni, ma che strano, si trovava almeno 100 metri più a valle, come aveva fatto ad arrivare sin lì ?  Non lo seppe mai, non seppe mai neanche chi fosse stato ad aiutarlo a fuggire via, quando diede l’allarme, e accompagnò le forze dell’ordine nel posto dove pensava di esser stato fatto prigioniero, non v’erano che castagni, nessuna grotta o anfratto.  Non disse a nessuno che due alberi più in là, infilato in un riccio di castagna, aveva trovato un biglietto con su scritto : je t’aime….

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ASPETTANDO I NUMERI..

Mentre vi stiamo scrivendo ( ore 1 della notte ), qualcuno sta ancora lavorando lassù, gente straordinaria, umile e semplice, che con il loro entusiasmo ci ha regalato una festa  davvero indimenticabile, che ha superato anche le più rosee aspettative, un altro esempio di come quelli del TDP, con poco riescano a far divertire senza aspettarsi aiuti da nessun sponsor. Per i numeri, come sempre portate pazienza, dopo la giornata di lavoro probabilmente riusciremo a metterli in rete, anche qui, grazie agli sforzi di qualcuno alla fine anche noi avremo il nostro straccio di classifica. Chiediamo la collaborazione ai nuovi entrati, per risalire ai nomi o nickname da inserire.  Poche parole per dire che la pazza carovana del tour ha fatto registrare circa 60 unità di pedalatori, altri venti  ospiti del dopo tappa, per la ragguardevole cifra di oltre 80 bocche sfamate.  Grazie a tutti quelli inoltre che hanno portato quel ben di Dio di torte ( sembrava un concorso, e speriamo di rivederle per la tappa delle biglie :-)  ).  Inoltre  Troiana ha visto arrivare al traguardo la concorrente più giovane del TDP,  la simpatica e brava Camilla, poi è tornato alla vittoria Taeng Mo, ora i fari sono adesso puntati su Mago G e Ciccio Graziani, la classifica però potrebbe essere sconvolta già dalla prossima tappa. la gara delle biglie, un occasione d’oro per i meno forti sui pedali, per giocarsi la soccia’l card, e con un pò di fortuna far saltare il banco del Tour de pance.. :-)   W il TDP !  Siete magici, au revoir.

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LA PRIMA VOLTA A TROIANA

Sarà la prima volta di Troiana per il Tour de pance, l’inedita prova che si affronterà mercoledì di sera, non va sottovalutata Continua a leggere

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“MAMMA HO PERSO IL TRENO” Quarto atto

Sarà stato l’odore di quelle piante in decomposizione, alimentato nell’aria umida, o forse il sudore acido di Continua a leggere

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Bla bla bla…aspettando i numeri

Complimenti alla carovana più pazza delle due ruote !  affluenza record per una tappa all’alba, segno che i picchiatelli del TDP non hanno nessuna Continua a leggere

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L’ALBA CHE VERRA’

Poche parole per introdurre una delle prove più singolari del Tour de pance : ” Il duello all’alba “, diventata ormai una classica della demenza Continua a leggere

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“LA STRANA ALBA DEL PROFESSOR PREMURI”

- Dove vai,..torna a letto dai !-  La moglie del professor Premuri aveva il sonno leggero, era abituata a vedere il marito alzarsi in Continua a leggere

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” La certezza del tafano ” Re-loaded

A pochi giorni dall’inizio della grande vetrina del giro d’Italia, vogliamo ripresentarvi una simpatica divagazione Continua a leggere

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