TDP A POLLIWOOD

E’ cominciato qualche tempo fa, quando Enriquez dopo aver provato in tutti i modi a spronare il gruppo, con l’intento di indurli a scrivere qualche breve racconto nella collana dei ” racconti del..ciclo “.  Dopo un po’ però complice ancora l’innato agonismo latente, le penne sono state deposte per lasciar ancora in primo piano i muscoli e le inevitabili delusioni. Ma l’anno scorso in un altra occasione, il tentativo di depistrali ha di nuovo funzionato, e comparvero i primi filmini home-made, da allora è un susseguirsi di sfide al miglior clip, l’avvento poi di un personaggio nuovo non ha fatto altro che consolidare questa nuova propensione dei pancioni del TDP.  Ecco che d’ora in poi, saranno sempre meno le immagini scattate durante le prove, ma sempre più movimentato sarà il palcoscenico dei suoi partecipanti davanti a registi sempre più agguerriti, forse il nuovo TDP che sognava Enriquez, quello che rendeva tutti caricature di se stessi, sta avverandosi…  auguri gente !  :-)

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LA CIMA COPPI PIU’ TEMUTA

Come ogni corsa a tappe che si rispetti, anche la nostra, sebbene sia goliardica ( ma come dicono anche quelli della carta stampata : alquanto faticosa e a volte massacrante ), possiede nel suo carnet una tappa che ha fatto la storia, la mitica ascesa di S.Giovanni a monte.    E’ questa la sesta volta che il Tour de pance affronta le temibili rampe di Padaro, e in ogni edizione che ci è arrivato, tutti quelli che ne hanno partecipato hanno avuto dei ricordi indelebili, un misto di amore e odio col quale poi però è difficile farne a meno per troppe edizioni.  Non ci dilungheremo a descriverne il tracciato, molti di voi lo conoscono a menadito, e per quelli fortunati invece che non lo conoscono, li lasciamo ancora un po’ nel limbo, il famigerato muro di Padaro farà faticare non solo i meno dotati, la fatica sarà egualmente ripartita.  La fascia pro tetta partirà mezz’ora prima, alle ore 18 e naturalmente si terranno i tempi loro ( il, o la prima che arriva è gentilmente pregata di prendere il tempo a chi arriverà dopo ), mentre tutti gli altri partiranno alle 18 e 30, affinchè si possa arrivare in tempo tutti per cambiarsi e dirigersi al rifugio dove verrà consumata la cena.   Abbiamo concordato col gestore, un prezzo fisso di 15 euro comprendente di un bis di primi piatti, a seguire strudel, e naturalmente incluso il bere e il caffè.  Come ben sapete, grazie alla lodevole iniziativa di alcuni di voi, abbiamo messo in piedi una lotteria con premi in palio, finalizzata a portare un picolo aiuto in denaro alla popolazione di  una località colpita dal recente terremoto, vi illustreremo il nostro piano sul posto.  Per chi volesse poi ritornare a casa in bici, vi ricordiamo come sempre di munirvi di luci e abbigliamento caldo.

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” L’INCLINAZIONE SBAGLIATA “

……Per essere un corridore completo e ambire poi a vincere un grande giro a tappe, bisogna poter modificare il modo di pedalare, andare forte in pianura e anche in salita non è da tutti si sa, ma quei pochi che ci riescono spesso lasciano il segno.  Dopo la tappa del duathlon lui sapeva che avrebbe fatto una fatica del diavolo.  E il diavolo gli portò consiglio, una serata calda passata sul lungolago, mentre pensava a tutte le possibili strategie per resistere ai vari attacchi sulla salita di Padaro, dove più di un avvoltoio lo avrebbe atteso al varco, qualcosa attirò la sua attenzione.  Il principio di quei palloncini volanti che si librano in aria le sere d’estate sulle spiaggie, non è altro che quello usato dai palloni aerostatici, il calore sprigionato da una fonte di calore oppure da un gas, fa sollevare il pallone, seguendo una famosa teoria di un certo Archimede, partecipante al tour qualche bel anno fa.   La mattina dopo si recò da uno dei suoi gregari, e gli diede un incarico delicato, avrebbe dovuto sottrarre nella notte una notevole quantità di gas elio nel monumentale magazzino del Cecido, suo acerrimo nemico.  A costruire il bizzarro aerostato a forma di missile, ci pensò un suo vecchio conoscente che aveva avuto la fortuna di fare il magazziniere in una base aerospaziale, non aveva un enorme esperienza, ma tra una corvè e l’altra aveva carpito alcune nozioni di base.  Provarono nelle notti seguenti in una zona disabitata del bleggio, solamente un assaggio di gas per alzarsi e dirigersi poche decine di metri più in su e tornare, fu un successo, la velocità col quale il marchingegno si alzò era a dir poco stupefacente.   Quando inizia una tappa del tour come quella di s.giovanni, tutti i concorrenti non alzano i loro occhi  aldilà del prossimo tornante, la testa pesa e guardare per aria può voler dire uno svarione garantito, anche se passasse uno pterodattilo sopre le loro teste probabilmente nessuno se ne accorgerebbe.   La tattica prevedeva uno scatto secco sul muro di Padaro sino alla curva cieca dove la pendenza supera per pochi metri il 20 per cento, poi subito dietro agli occhi indiscreti degli altri che sarebbero stati almeno un minuto più indietro, lui si sarebbe alzato con la massima spinta, e anche se avesse avuto un fuori soglia da paura, avrebbe ricuperato in volo, comodo.   Il suo amico però gli aveva fortemente raccomandato di non superare l’apertura di gas di 10 metri cubi, oltre non sapeva cosa sarebbe potuto succedere.   Appena lasciato Varignano, scattò secco, gli altri scossero la testa, erano abituati a vedere queste scene, con un finale quasi scontato, lo avrebbero raccolto poco più in là, e lo lasciarono andare, preoccupandosi di marcarsi stretti.   Quando arrivò in prossimità della curva cieca, i suoi battiti erano ben al di là della sua soglia, e la nebbia scese nel suo cervello, riuscì a salire sul missile, ma la vista gli fece un po’ cilecca, si aggrappò alle cinghie per legarsi e schiacciò il manometro.  In un baleno venne sparato in aria senza lasciare ne fumo ne traccia, solo una risata squarciò l’aria, ma si perse velocemente tra le cime degli alberi più alti del sass della strìa.  La stanchezza gli aveva giocato un brutto scherzo, la spinta sortita dal suo maldestro errore lo aveva catapultato nella stratosfera, in più la direzione sulla quale aveva puntato era sballata, invece di puntare inclinato verso il passo, andò dritto, sempre più su.   Arrivare prima degli altri sl traguardo lassù, una cima “Coppi”, o un gran premio della montagna, questa era il suo sogno, ora si è avverato, perchè la verità la sanno quasi tutti ormai, nel 1969 nessun uomo atterrò sulla luna, e quel giorno quando lui fu lassù, tutti i notiziari del mondo esordirono così : ” un uomo solo al comando !!… “

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“IL MISTERO DI BAMBOLA” by Tribula

Il Mistero di Bambola
Il circo mediatico aveva piantato le tende su disgrazie più grandi, ma il mistero sulla scomparsa di Bambola, non era affatto risolto. Giorni frenetici erano seguiti al fattaccio del 30 maggio 2012 e le ipotesi più disparate erano state vagliate, ma senza esito.
Bambola era scomparsa in una turbolenta serata di fine maggio dal lago di Ledro e il l’enigma più fitto circondava la sua sorte.
Crazy squalo si dibatteva tra mille domande senza risposta, ripercorreva mentalmente tutti gli ultimi istanti in cui l’aveva vista scandagliando ogni ricordo. Ecco i ricordi, troppi ricordi, con il loro potere di far soffrire, per il dolce ricordo di qualcosa andato perduto oppure per il residuo di tristi vicende di cui non ci si può liberare, squalo stava prendendo coscienza della metafisica del ricordo, ma si rendeva conto che questi pensieri non gli appartenevano, per di più lui non era idoneo al pensiero agiva e basta e tanto bastava.   Era entrato nel mondo del tdp da poco e già si trovava a fare i conti con il peggior sottobosco che popolava il mondo a righe, aveva trovato una creatura dalle plastiche forme e di poche parole con cui vivere esaltanti avventure e ne era stato privato dopo una notte di passione.
Una soffiata di un certo Franco che parlava di capitani coraggiosi e furbi contrabbandieri macedoni aveva alimentato speranze, ma poi era stata abbandonata per mancanza di tracce sul luogo della sparizione
I sospetti si addensavano come nubi su molti personaggi, da Patron Enriquez per ovvie ragioni passionali, al ciucciatem che per cinici calcoli di classifica poteva ricattare molti, ma anche le miti femminucce del tour erano guardate con sospetto per la gelosia verso il fascino che Bambola esercitava su gran parte del branco.    Il caso di Aldo G occupò parecchio spazio nelle attenzioni degli investigatori, infatti l’insolito comportamento durante la gara del duathlon in cui aveva spinto il Coregom credendolo suo compagno di squadra, si spiegò con l’esposizione accidentale di qualche giorno prima al potente getto di un atomizzatore agricolo che stava effettuando trattamenti antiparassitari con principi a confusione sessuale, e quindi catalogabile nella categoria dei “chi ciapo ciapo”. Il Coregom andò ad accendere un cero per lo scampato pericolo alla chiesa dell’Inviolata, ma non era quella la sua settimana fortunata.   Crazy squalo non sapeva più che pesci pigliare, un dolore profondo gli trafiggeva il cuore come un arpione ed una rete di interrogativi lo avvolgeva.
Doveva dare una svolta a quella situazione…
Se volete che Crazy squalo squarci il velo di mistero e riabbracci la sua adorata Bambola scrivete Squalo vincitore.
Se volete che squalo si abbandoni alla disperazione perdendosi nell’alcol della grappa sperula nei peggiori di Pregasina, scrivete Squalo a Pregasina.

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IL RITORNO DEL DOKTOR CIUCCIARODE

Il suo ghigno satanico eccheggiava ancora sullo specchio d’acqua, con un movimento pelvico assai significativo, mimava ancora il colpo di reni vincente col quale aveva regolato il gruppo salendo per primo sul pontile di Molina.  L’ultima sua vittoria risaliva a diversi anni prima, quando arrivò per primo anche lì cacciando un urlo straziante, sarà stata una coincidenza, anche in quel frangente la tappa partiva o terminava davanti ad un depuratore, o comunque in presenza di un meccanismo per convogliare acqua in un altro luogo, una scorciatoia.   Nessuno, neanche i suoi più acerrimi nemici si accorse che in entrambe le prove, lui anche se solo per un attimo si era portato in fondo al gruppo, per chi mastica un po’ di ciclismo sa che, alle volte, se uno si sente particolarmente bene tende a nascondersi nelle retrovie, oppure sta a significare che in quel giorno le gambe non girano.  In realtà aveva già studiato da tempo una macchinazione geniale, aveva contattato qualcuno che lavorava nell’ente che regola i flussi d’acqua del territorio, le bastò promettergli dei piccoli regalini per farsi amico i personaggi giusti.  Al suo segnale, in un punto che aveva concordato con il tale incaricato ad aprire la paratia segreta, scomparve dal gruppo per riapparire in un lampo, neanche il miglior treno di Cipollini lo avrebbe piazzato meglio per lo sprint finale.  Spesso quelle gallerie obsolete sono inutilizzate, per lasciare il posto ai nuovi tunnel dove viene convogliata l’acqua dei fiumi o dei laghi, ma quasi mai le distruggono, sono dimenticate, come anche quei due personaggi che lo hanno aiutato nell’impresa. Daltronde erano troppo scomodi, magari un giorno avrebbero rivelato l’inganno, sembra che siano in un paese lontano, con un altra identità……..continua nel prossimo racconto : ” L’inclinazione sbagliata “

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CIACERE E MONAE

Aspettando i numeri del Duathlon, sfogatevi qua sotto come sapete fare voi con le vostre impressioni.  Un grazie particolare a quelli che come sempre hanno aiutato per lo svolgimento della prova. Complimenti come sempre a tutti, la folle carovana del TDP ha onorato questa tappa inedita al meglio delle sue possibilità, agonismo e demenza senile in un mix esplosivo. :-)

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AVVISO AI NAVIGANTI ( le squadre )

Effettuato il sorteggio per definire le squadre che si sfideranno per il Duatholn di Ledro, ebbene sotto la supervisione del notaio Cecido Amistadi, i 2 prescelti ( Mago G e Squalo volante ) hanno estratto dai 4 vasi contenenti le fasce dei concorrenti, i vari nomi che vi illustreremo a seguire.  Da notare che a breve metteremo in rete sulla pagina principale il filmino col sorteggio,  le squadre che vi presenteremo potranno essere soggette a cambiamento prima della partenza, tutto dipenderà da chi non si presenterà al via, oppure dei vari personaggi che si potrebbero aggiungere.  Le squadre saranno formate da 4 persone ( sul pedalò non si può salire in più persone ), ma come vedrete abbiamo inserito di fianco a quasi tutte le squadre alcuni nominativi che se si presentarenno tutti alla partenza, andranno a comporre squadre da 5, e quindi un personaggio di loro rimarrebbe a terra per la seconda parte sul pedalò.  Insomma poi si vedrà il tutto alla partenza, che come ripetiamo sarà alle 18 e 30 nel punto descritto in precedenza ( eventuale trasferimento da Riva in piazza alle ore 18 ).  Ricordiamo a tutti ancora che per salire a bordo del pedalò bisognerà aspettare che l’ultimo personaggio della vostra squadra sia arrivato, poi una volta arrivati davanti al pontile dovrete obbligatoriamente levarvi le scarpe.  Si potrà anche usare metodi di disturbo ai vari equipaggi, ma nulla dovrà compromettere la sicurezza o la salute degli altri… ( niente oggetti contundenti, petardi etc.. )

CLICCATE QUA SOPRA PER VEDERE LE SQUADRE

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DUATHLON DI LEDRO (istruzioni per l’uso)

Vi anticipiamo in poche righe la prossima tappa in programma mercoledì 30 maggio, sarà la prima prova serale ( partenza ore 18 ) di quest’anno, alla quale seguirà anche una cena insieme proprio di fronte al lago di Ledro.   Ci si troverà nel luogo di partenza ( dove comincia la ciclabile della val di ledro, all’altezza del depuratore circa 600 mt. dopo l’uscita della galleria ), lì si formeranno le squadre da 4 persone tramite sorteggio ( 4 fasce come per il duello all’alba ).   Tutte le squadre dovranno arrivare con tutti e 4 i loro componenti a Molina di Ledro prendendo la svolta verso pur, proprio davanti alla gelateria troverete diversi pedalò schierati ad aspettarvi.   Dovrete  quindi levarvi le scarpe ed eventualmente indossare i salvagenti se non sapete nuotare, due della vostra squadra avranno il compito di pedalare ancora ( gli altri possono incitare o al più fare azioni di disturbo agli altri equipaggi ), girando intorno ad una boa posizionata a circa 100 mt.  e ritornare a riva, quando tutti e 4 saranno sul pontile si fermerà il tempo.  IL divertimento sarà assicurato, ma a qualcuno i muscoli dei polpacci faranno male,( il cambio di pedalata tra terra e acqua si sentirà, vi suggeriamo di far pedalare i più forti o freschi dellla squadra ) servirà però un certo spirito dell’umorismo..  :-)    Detto questo amici, cercate di collaborare adesso dicendoci chi di voi ha intenzione di fermarsi a cena nel dopo tappa.  Abbiamo concordato un prezzo veramente buono di 13 euro, per avere un bis di primi, dolce a carrello, vino, acqua e caffè inclusi.   Cominciate ora a darci la vostra presenza.

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PROSECCO ALLA TAPPA

Non siamo soliti  snocciolare numeri come priorità, in questo caso è d’obbligo farvi notare che abbiamo ampiamente superato l’affluenza delle passate edizioni, in particolare la tappa all’alba, ha letteralmente raddoppiato i suoi partecipanti con 60 picchiatelli !! :-)     Non sappiamo se farvi i complimenti o se mandarvi a lavorare in miniera…, ci rendiamo conto solo che la folle carovana del TDP si sta infoltendo senza soluzione di continuità, nuovi “mostri” si sono affiancati ai vecchi, una fabbrica che non conosce crisi, il problema è che non si è ancora trovato un antidoto al TDP… :-(        Non ce l’ha fatta ad alzare le braccia per la terza volta consecutiva il mitico “Ciucciarodelle”, il nuovo mostro di nome Walter ha messo in fila tutti, ora però dovrà assaggiare anche lui il peso di stare nel gran calderone del tour de pance, vincere qui può esser facile la prima volta, poi….   Grande la rappresentanza delle quote rosa, e come ci auspicavamo da tempo, finalmente una donna si riprende la maglia gialla, la Levera, che grazie allla suo ottimo piazzamento unito alla “soccia’l card “, ora guarda tutti dall’alto della classifica generale scalzando il “Mago” dal gradino più alto.    Certo i giochi sono apertissimi, il tour è appena iniziato e la “profezia” ,che ricordiamo oggi assegna la vittoria per chi ha votato “Ciucciarodelle”, può far saltare il banco alla fine.     Indovinata la scelta di far partire 4 fasce, ( forse ce ne vorrebbero di più.. :-)   )  solo così il TDP pùo far divertire, altrimenti si avrebbe una selezione che farebbe scadere la manifestazione come una delle solite gare fine a se stesse, dove finita la corsa rimarrebbero solo numeri e pochi momenti assieme.   Grazie al vostro aiuto ( Ruga in primis ), ma non solo, riusciamo a tener botta al numero sempre più crescente di picchiatelli, e poi come non ci si può commuovere alle 5 e 30 del mattino, quando quasi 60 persone vestite ancor da notte si incontrano in città per andare in bicicletta…   Au revoir :-)

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“LA STRANA ALBA DEL DOTT. PREMURI” reloaded

- Dove vai,..torna a letto dai !-  La moglie del professor Premuri aveva il sonno leggero, era abituata a vedere il marito alzarsi in fretta e correrre all’ospedale, magari chiamato d’urgenza per qualche intervento, ma quella notte non era reperibile.   Sfiorava il patetico quando cercava di passare inosservato, e nel momento di calzare le sue scapette da bici nuove e scintillanti, scivolò sul pavimento appena incerato, franò rovinosamente sul suo gatto persiano proprio quando sua moglie si era riaddormentata, una vera disdetta.   Il risultato fu immediato: il gatto spaventato si aggrappò al professore, i suoi artigli si conficcarono sulla maglietta bianconera e carne allegata, il gatto non risparmiò neanche la busta di carboidrati liquidi che costudiva nella tasca.  Lo spettacolo che si presentò a sua moglie fu raccapricciante, il professore stava sull’attenti tremolante, il gel gli colava lungo le coscie glabbre mescolandosi al sangue dei graffi provocati dal suo tesoro : Terminator, il gatto regalatogli dalla suocera.    - Vai va ! i tuoi amichetti ti stanno aspettando…mettiti almeno la vestalia..ti coprirà quelle schifezze !-   Lui era immobile, sembrava un ragazzino colto sul fatto mentre si masturbava in bagno, non si sentiva così affranto dall’ultima liposuzione fallita, quella operata ad un suo collega di pedalate, il quale lo implorava da tempo di farlo dimagrire.  Quella volta fu un vero disastro, la sua solita fretta lo tradì ancora una volta, lo dimenticò in sala d’aspirazione per ben due ore, quando lo trovarono assomigliava ad una chicco d’uva passa, raggrinzito sul lettino.    Erano le cinque e mezza del mattino, la portinaia del palazzo era già di guardia, vigile come fosse ad un check point in Afghanistan, non gli sarebbe sfuggita nemmeno una mosca, lui lo sapeva, ci voleva un impresa agonisticamente perfetta per farla franca così conciato.   Si appiattì come una sogliola limanda, ma non bastò…  - Che diamine professore !.. cos’è successo di così grave stamane ?-  Lui cercò di apparire ancor più di fretta e rispose quasi scocciato : - Ahh..questi giovani che corrono sulle strade.. -  La portinaia pensò che si trattasse di qualcosa di terribilmente grave, solo questo poteva giustificare il fatto che il professore fosse andato via ancora in vestalia,..sì ma perchè in bicicletta ?   Il dubbio amletico gli durò l’arco di una giornata, il mattino dopo infatti, quasi svenne sul suo caffelatte mentre leggeva il quotidiano locale, il professore era ritratto in foto con le braccia alzate verso il cielo, la bocca splancata mentre liberava un urlo di gioia, quello del vincitore della tappa all’alba del Tour de pance, la portinaia tirò un sospiro di sollievo, la moglie, il gatto no.

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